5.2 Qualità nella cooperazione con il mondo del lavoro

Ai fini della qualità dei servizi IFP in generale, la cooperazione con le imprese è una risorsa preziosa, che diventa imprescindibile nel caso di istituzioni che prevedono formazione pratica in azienda. Poiché in diversi programmi IFP almeno una parte della formazione avviene con il tirocinio, la qualità di questa fase diventa un fattore intrinseco e decisivo per la gestione della qualità interna.

Come mostrano le fasi del seguente approccio graduale per introdurre la qualità nei tirocini, sviluppando un rapporto di collaborazione fra un’istituzione di IFP e il mondo del lavoro si crea e si migliora la qualità.

Introdurre la qualità nell’apprendimento sul lavoro6

La Fase 1, stabilire contatti, mira a generare la volontà di collaborare e selezionare imprese che forniscano opportunità idonee di apprendimento sul lavoro. Si tratta di solito di un’impresa a lungo termine, che richiede costanza, networking e la creazione di partnership affidabili. Le attività iniziali più importanti per un’istituzione di IFP sono:

  1. invitare imprese e rappresentanti aziendali a eventi, presentare al pubblico il lavoro degli studenti, organizzare visite alle aziende, coinvolgere le aziende in progetti congiunti;

  2. impegnarsi con camere di commercio e associazioni di imprenditori, preparare il terreno per una collaborazione reciprocamente vantaggiosa;

  3. invitare gli stakeholder esterni a fornire feedback attraverso questionari e interviste.

La Fase 2, programmare le attività di apprendimento sul lavoro, ricade principalmente sotto la responsabilità dell’istituzione di IFP e deve prendere in considerazione i requisiti legali e gli obiettivi pedagogici:

  1. gli accordi contrattuali che definiscono i diritti e gli obblighi di tirocinanti e imprese devono essere chiariti prima dell’inizio del tirocinio;

  2. è necessario verificare l’adeguatezza delle possibilità formative nelle imprese: il contenuto del tirocinio deve essere adatto al piano di studio del programma di IFP e l’ambiente in cui si svolge l’apprendimento sul lavoro deve consentire l’acquisizione di competenze pratiche e trasversali;

  3. i piani di apprendimento individuali devono essere definiti specificando in maniera dettagliata le competenze che dovranno essere acquisite durante il tirocinio.

La Fase 3 comprende il tutoraggio degli studenti e il monitoraggio dell’apprendimento sul lavoro attraverso la collaborazione fra l’istituzione di IFP e i formatori all’interno dell’azienda, attraverso:

  1. documentazione del processo del tirocinio per mezzo di protocolli di formazione di tutor aziendali e diari di formazione dei tirocinanti;

  2. autovalutazione da parte dei tirocinanti e dei tutor aziendali per dare la giusta direzione al processo di apprendimento e rilevare le aree che presentano margini di miglioramento;

  3. visite in loco da parte degli insegnanti e formatori dell’istituzione di IFP per facilitare la supervisione delle prestazioni dei tirocinanti e fornire un feedback diretto;

  4. scambio continuo fra gli insegnanti e formatori dell’istituzione di IFP e i tutor aziendali per garantire un processo idoneo di apprendimento sul lavoro.

La Fase 4, che prevede la revisione e valutazione delle attività di apprendimento sul lavoro, fornisce informazioni per un miglioramento ulteriore:

  1. feedback da parte di tirocinanti e formatori aziendali sulla qualità e i risultati del tirocinio ottenuto tramite questionari e interviste;

  2. valutazione del periodo di apprendimento sul lavoro comprensiva di un’analisi obiettiva dei risultati ottenuti in termini di apprendimento;

  3. inoltre, la valutazione deve basarsi sulle osservazioni e il feedback raccolti durante le visite in loco effettuate dagli insegnanti e formatori dell’istituzione di IFP.

La Fase 5 prevede il miglioramento e le modifiche alle attività di apprendimento sul lavoro e si basa sui risultati della valutazione, l’accordo su un approccio comune alla qualità e l’applicazione di indicatori di qualità condivisi:

  1. i risultati della valutazione devono essere discussi dagli insegnanti e formatori responsabili all’interno dell’istituzione di IFP; ed anche

  1. con i formatori aziendali per trarre insegnamenti utili per il futuro;

  2. organizzare seminari di riflessione o focus group che comprendano tutti gli stakeholder può comportare miglioramenti della qualità, ad esempio una preparazione migliore degli studenti, un coordinamento maggiore fra attività di formazione sul campo e in aula, adattamento dei piani di studio in base ai programmi di IFP; per giungere

  3. al risultato finale cioè l’applicazione degli indicatori di qualità condivisi e l’accordo su un approccio comune alla qualità.

La Tabella 4, che presenta un tipo di coinvolgimento degli stakeholder, mostra attività che possono essere intraprese per incrementare costantemente il coinvolgimento degli stakeholder esterni. Le righe nella parte alta della tabella riguardano tutti gli stakeholder, dipendenti, autorità locali e diplomati, mentre quelle nella parte bassa si riferiscono in particolare alla collaborazione con le imprese per le attività di apprendimento sul lavoro. Prendendo come esempio l’implementazione di un’iniziativa di apprendimento sul lavoro, la Tabella 4 contiene non solo le attività, ma anche gli obiettivi di qualità per guidare le attività di cooperazione e diversi strumenti che contribuiscono al raggiungimento di tali obiettivi.

 

Tabella 4. Tipo di coinvolgimento degli stakeholder

 

Fonte: CEDEFOP.

 

 


6 Vedere allegato, Sezioni 1.21, 1.35 e 1.36.


 

Si prega di fornire le risposte al Test.

 

5.2 Qualità nella cooperazione con il mondo del lavoro

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