Il presente manuale Cedefop è rivolto a organizzazioni che erogano Istruzione e Formazione Professionale (IFP), interessate a sviluppare e migliorare la qualità dei propri servizi attraverso la definizione di un Sistema di gestione della qualità (QMS, Quality Management System) interno e la creazione di una cultura della qualità per affrontare con costanza le sfide attuali e future.
Vi sono innumerevoli definizioni del termine qualità. Ai fini di questo manuale, Cedefop ha selezionato quella basata sull’approccio di J.M. Juran, che definisce la qualità come idoneità all’uso, ottenuta con risorse ottimali. Anche se il concetto di uso è caratterizzato da molte sfaccettature e dipende dalla varietà di contesti sociali, valori etici, interessi e punti di vista delle parti interessate, sono disponibili diversi metodi, strumenti e un “dispositivo” a sostegno dell’uso ottimale delle risorse.
Benché vi siano approcci diversi alla gestione della qualità, la parte centrale di ciascuno di essi è l’applicazione sistematica del suddetto dispositivo, per coordinare attività, controllare e migliorare un’istituzione di IFP lungo il suo percorso in direzione di ciò che è stato definito idoneo all’uso.
La definizione di cultura della qualità all’interno di un’istituzione di IFP si fonda sulle precedenti affermazioni, completandole con il fattore umano. Il termine comprende le capacità professionali necessarie per utilizzare il dispositivo, condivise dai soggetti impegnati a perseguire lo specifico sistema di valori, che definisce che cosa è idoneo all’uso per una particolare organizzazione.
L’obiettivo principale del manuale è presentare agli erogatori di IFP interessati ai temi della qualità una serie di strumenti, metodi e risorse con cui lavorare per sviluppare da soli una cultura della qualità all’interno delle rispettive organizzazioni. Gli strumenti, le risorse e i metodi proposti scaturiscono dall’analisi dettagliata delle prassi seguite degli erogatori di IFP attivi nei settori dell’Istruzione e formazione professionale iniziale (IVET, initial vocational education and training) e/o dell’Istruzione e Formazione Professionale Continua (CVET, continuous vocational education and training), che hanno implementato in modo proficuo nel corso degli anni il proprio approccio alla qualità o adattato alle proprie esigenze sistemi di qualità esistenti (standardizzati). In presenza di questo obiettivo pratico, il manuale evita riferimenti a teorie sulla qualità, ricorre in misure minima all’uso di termini tecnici e adotta una struttura semplice e di facile consultazione basata sul ciclo della qualità. Il manuale affronta il tema della gestione della qualità a livello dell’intera organizzazione, dell’insegnamento e apprendimento e degli uffici preposti alla qualità. Si articola in nove capitoli, ognuno dei quali si apre con una breve presentazione dei relativi obiettivi, si sviluppa in una serie di passaggi e comprende consigli e domande su cui riflettere e agire. A completare la pubblicazione, un allegato contenente strumenti scelti dalle istituzioni di IFP visitate, che hanno generosamente accettato di offrirli per la stesura del manuale.
Come accennato in precedenza, il manuale si ispira a una serie di fonti empiriche, che comprendono 16 casi studio relativi a istituzioni di IFP operanti secondo quadri di qualità nazionali in 13 Stati membri dell’Unione Europea: Belgio, Germania (due), Estonia, Francia (due casi), Italia (due), Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, e Regno Unito/Scozia, integrati da quattro casi studio relativi a organizzazioni di IFP che applicano quadri di qualità settoriali nell’industria automobilistica (Repubblica Ceca), del design e dei servizi correlati (Italia), nel settore sociale (Germania) e nella gestione del settore marittimo, compresi la navigazione e i servizi ingegneristici (Lithuania).
Oltre a un’intensa attività di ricerca documentaria sui quadri di qualità nazionali e settoriali pertinenti, i casi studio sono stati condotti con visite presso le sedi delle rispettive organizzazioni, colloqui approfonditi con direttori, responsabili della qualità, insegnanti e formatori, studenti e rappresentanti di stakeholder esterni come ministri, aziende e camere di commercio.